Teresa Mazza è un’artista italiana nata a Dortmund ed attualmente residente a Messina.
Dopo il diploma di Liceo classico coltiva vari interessi che la portano ad esplorare il mondo dell’arte, i suoi linguaggi e le diverse potenzialità espressive.
Artista eclettica, in continua evoluzione, il suo percorso creativo inizia con gli studi di Fotografia, Video, Computer grafica pubblicitaria e creazione di accessori di moda.
Partecipa attivamente alla vita culturale della sua città, entrando in contatto con artisti di diverse discipline – pittura, scultura, musica, teatro – originari del luogo o provenienti da vari paesi europei.
Nella prima fase della sua ricerca artistica la fotografia analogica B/N Fine Art è al centro di un intenso approfondimento tecnico e stilistico che produce una sintesi tra lirismo classico e nuove visioni estetiche. L’artista utilizza la fotografia per raccontare e scrivere con la luce, suscitando intense emozioni e veicolando concetti universali. Il suo modo di fotografare “astratto” predilige soggetti non storici e fuori dalla logica umana. A tal proposito, nel suo lavoro ”Luci ed ombre”, ritrarre l’ombra vuol dire: far nascere un’inquietudine di guardare qualcosa che non si può né toccare né guardare direttamente. L’ombra soggetto emerge come chiave poetica di queste opere e porta originalità al linguaggio in campo fotografico e visivo in genere.
Successivamente la sua produzione artistica si arricchisce di una serie di ritratti di artisti: un lavoro di indagine psicologica di intensa espressività, volta a cogliere la profonda ed individuale essenza umana di ognuno di loro.
L’indagine creativa prosegue in modo anticonvenzionale con la sperimentazione di vari mezzi espressivi e l’intento di produrre una riflessione sulla forma e sull’arte stessa come processo conoscitivo. Il suo background classico incontra la tecnologia nella serie “H2O” in cui grafica e fotografia dialogano tra di loro ridisegnano un approdo decisivo alla digitalart. Due strade di ricerca, una di tipo scientifico-fisico e un’ altra di tipo geometrico si sovrappongono: luce, energia e istante appaiono in dettaglio come un mare profondo. Un microcosmo si svela, mostrando al suo interno immagini di significato assoluto.
Nasce così l’esigenza di esplorare ulteriormente i punti di contatto tra diversi linguaggi e, in uno spazio alieno e nuovo, ogni colore, ogni curva, ogni forma può apparire…
Le sue opere, in successione, si strutturano con reticoli, frattali, frattaglie di paesaggio e architetture, assemblati in geometrie classiche. La spinta all’innovazione la induce a scardinare con eleganza i residui di diversità tra grafica, fotografia e pittura, umanizzando il divario tra figura ed astratto, optando con intuito e senza preconcetti per l’espressione tout court e conservando dell’arte le emozioni.