Ludmilla Radchenko

Siberiana, nata nel novembre 1978, laureata in Fashion Design ed artista poliedrica, Ludmilla Radchenko nelle sue opere  miscela fotografie catturate durante esperienze e viaggi.

Lontana dal tradizionale stile della Pop Art, Radchenko presenta i suoi soggetti in una chiave di lettura carica di contenuti sociali.

Il suo anarchico tratto pittorico applicato alla precisazione dell’elaborazione digitale, creano composizioni ricche di messaggi visivi, collage di vita quotidiana con pennellate d’ironia.

Questi lavori intrisi di significati sono destinati a coinvolgere lo spettatore e lo inducono  ad  elaborare una propria chiave di lettura.

La Radchenko è sempre stata attratta dalla Pop Art, probabilmente a causa  di un’infanzia trascorsa in un paese dove erano  banditi  colori vivaci, loghi,  marchi e la pubblicità tipica della cultura moderna, elementi che sono diventati invece punti focali di un desiderio celato.

Come lei stessa spiega :”La Pop Art istintivamente trasformata in Pop Realism è diventata un modo perfetto per riempire i miei spazi ed esprimere la mia visione del mondo”.

Ludmilla Radchenko attualmente vive e lavora a Milano, Italia, dove ha aperto il proprio studio d’arte.

A dicembre 2010 il suo primo catalogo “Power Pop”, edito da Skira, esce nelle librerie Feltrinelli.

La creatività dell’artista non si limita alla tela, ma varca ambiti come moda e design.

Tra le sue commissioni vi sono alcune opere realizzate per alcune rock star come Grace Jones e Jamiroquai, per i campioni mondiali di Moto GP Jorge Lorenzo e di F1 Sebastian Vettel.

Da sempre sostenitrice dell’importanza delle politiche ambientali, oggi L’artista rinnova il suo stile con colori e materiali di nuova concezione, regalando nuova vita ad oggetti di scarto e trasformandoli in vere opere d’arte.

Per  questo scopo, la sua Collezione “Fabrique du Fragrance”, del 2014, rinasce come “multiplo d’arte” in perfetto stile Pop.

Colori e materiali innovativi si sposano per trasmettere un messaggio di sostenibilità attraverso la comunicazione artistica.   


  

 

Opere scelte